La colonna dell'Immacolata è un monumento di Roma, situato in piazza Mignanelli, accanto a piazza di Spagna e al palazzo di Propaganda Fide, progettato dall'architetto Luigi Poletti. La colonna fu finanziata da Ferdinando II Re delle Due Sicilie, come atto simbolico che chiudeva la lunga crisi della "guerra" della Chinea.
La colonna è dedicata al dogma dell'Immacolata Concezione, stabilito dalla Chiesa cattolica nel 1854 sotto il pontificato di papa Pio IX e fu eretta nella zona antistante il palazzo dell'ambasciata spagnola, perché la Spagna era stato il paese che maggiormente si era adoperato per la definizione del dogma[1]. La struttura è costituita da un basamento di marmo, su cui poggia una colonna di marmo cipollino alta 11,81 metri, che sorregge a sua volta una statua bronzea raffigurante la Madonna.
La statua è opera di Giuseppe Obici, mentre la colonna proviene dagli scavi romani: venne infatti rinvenuta nel monastero di Santa Maria della Concezione nel Campo Marzio nel 1777[1]. Sul basamento sono poste altre quattro statue, anch'esse di bronzo, raffiguranti David (opera di Adamo Tadolini), Isaia (di Salvatore Revelli), Ezechiele (di Carlo Chelli) e Mosè (di Ignazio Jacometti).
Il monumento fu inaugurato l'8 dicembre 1857 grazie al lavoro di 220 vigili del fuoco diretti dal Poletti. Narra la leggenda che il popolo considerasse papa Pio IX un menagramo e che quindi fu considerata di buon auspicio la sua assenza[2]. Da 1923 ogni anno i Vigili del Fuoco di Roma offrono nell'occasione della festa dell'Immacolata fiori alla Madonna della colonna e dal 1953 il Papa presenzia regolarmente a questa cerimonia.